I miracoli di Gesù

(155)

Il fico seccato (592.16 e poi 594.1)

(592.16)
Delle case di contadini sono sparse fra i clivi, e quasi in basso, presso le acque del torrente, una scapigliata pianta di fichi si penzola sul rio. Gesù si dirige ad essa e cerca se fra il fogliame largo e grasso sia qualche fior di fico matura. Ma il fico è tutto foglie, molte, inutili, ma non ha un sol frutto sui rami: "Sei come molti cuori in Israele. Non hai dolcezze per il figlio dell'uomo, e non pietà. Possa date non nascere mai più alcun frutto, e alcuno da te non ne mangi in futuro" dice Gesù.

(594.1)
Si riuniscono e procedono verso la città. Pietro, che guarda avanti, giù per la china, sempre in sospetto di veder apparire qualche malintenzionato, vede fra il verde fresco delle ultime pendici un ammasso di foglie vizze e pendenti che si spenzola sull'acqua del Cedro. Le foglie accartocciate e morenti, qua e là già macchiate come per ruggine, sono simili a quelle di una pianta che le fiamme hanno essiccata. Ogni tanto la brezza ne stacca una e la seppellisce nelle acque del torrente.
"Ma quello è il fico di ieri! Il fico che Tu hai maledetto!" grida Pietro, una mano puntata ad indicare la pianta seccata, la testa volta indietro a parlare al M
aestro.
Accorrono tutti, meno Gesù che viene avanti col suo solito passa.